Mantova novembre – dicembre 2025
L’anno liturgico, che si conclude con la festa di Cristo Re, ci ricorda che tutto il creato è stato fatto per Lui per essere riconsegnato al Padre, purificato dalla sua presenza. Con l’avvento si fa memoria dell’attesa della salvezza dopo il peccato originale, che ha privato l’uomo della sua dignità, impedendogli di relazionarsi con Dio come suo figlio. Dio fa sperimentare alla sua creatura il suo totale fallimento, senza poter vivere il fine per cui è stato creato. Con Abramo, Dio comincia a far compiere all’uomo un cammino, che lo porterà alla piena conoscenza del suo bisogno di salvezza e della sua incapacità di salvarsi con i propri mezzi.
L’ incarnazione del figlio di Dio con la sua vita morte e resurrezione, ripristina il progetto originale come un puro atto gratuito di amore, sanando tutte le nostre povertà.
Ad ogni uomo che nasce con la ferita del peccato, viene chiesto di seguire Gesù Via, Verità e Vita, accogliendo in pienezza il piano di salvezza di Dio, formando il nostro volto simile a quello di Cristo: figli nel Figlio. L’avvento ci fa prendere coscienza della nostra fragilità; la quaresima ci fa rivivere come Gesù ci ha redenti con il suo sacrificio sulla croce. Ora con il dono dello Spirito santo siamo pienamente inseriti nella vita trinitaria, così che l’esistenza del cristiano diviene un cammino con il Cristo accolto nella fede.
Egli si fa Via vivendo con noi nei sacramenti, nella parola e nella comunità, nella preghiera, indicandoci il cammino che conduce al Padre.
È la Verità che rivela che siamo inabitati dalla SS.ma Trinità partecipando alla stessa vita divina.
È vita perché l’intera nostra esistenza si fa preghiera che diventa accoglienza dell’Amore di Dio che misteriosamente cresce in noi.
Dobbiamo vivere nella fede ogni nostra azione spirituale e materiale con Lui, in Lui e per Lui. Se ci fondiamo nell’amore con Gesù la nostra vita diverrà continua offerta al Padre, che vedrà la nostra persona rivestita dei meriti del Figlio.
Come membri dell’Ordine Secolare Carmelitano, siamo chiamati all’esperienza di un’intima vita spirituale, rispondendo ad una particolare vocazione, che rende vivibili queste realtà, che ci uniscono tra noi più della parentela umana. Il vivere la nostra esperienza comunitaria è prendere sempre più coscienza di avere un unico Padre, un unico Fratello e Sposo e un unico Spirito. Possiamo allora camminare insieme con Cristo verso la stessa meta, diventando sacramento della Sua presenza nel mondo.
Il mio augurio più sincero è quello di costudire nel cuore come Maria questi santi misteri che la liturgia ci offre in questo tempo di grazia.
Il vostro assistente P. Rino
OCDS Mantova novembre – dicembre ‘25
O anima bellissima tra tutte le creature, che desideri tanto conoscere il luogo dove si trova il tuo Diletto per trovarlo e unirti con lui! Ormai ti è stato detto che tu stessa sei il luogo in cui egli dimora e il nascondiglio dove si cela. Mi posso dunque rallegrare sapendo che tu, Dio mio, mio unico bene e intera mia speranza sei così vicino a me da abitare dentro di me o, per dire meglio, che io non posso stare senza di te...
Che cosa voglio di più e perché cerco ancora fuori di me, dal momento che ho in me le mie ricchezze, i miei diletti, la mia soddisfazione e il mio regno, cioè ho l'Amato che desidero e bramo? Con te, Dio mio, gioisco e mi rallegro nel mio raccoglimento interiore...! Qui ti desidero, ti adoro, senza andare a cercarti altrove, poiché mi distrarrei, mi stancherei senza poterti trovare né godere con maggiore certezza e celerità, né averti più vicino che dentro di me.
S. GIOVANNI DELLA CROCE, Cantico 1,7-8
Un'anima che discute sul proprio io, che si occupa delle
sue sensibilità che, tien dietro ad un pensiero inutile,
ad un qualunque desiderio, quell'anima disperde le sue forze, non è tutta ordinata a te, o Dio... La sua lira non vibra all'unisono, e quando tu la tocchi, non puoi cavarne armonie divine. Vi è ancora troppo d'umano, è come stonata. L'anima che conserva ancora qualche cosa nel suo dominio interiore, le cui potenze non sono tutte «incluse» in te, o Dio, non può essere una perfetta lode di gloria Infatti non regna in lei l'unità e, invece di continuare la sua lode attraverso tutte le cose nella sempli-cità, è costretta a rimettere insieme incessantemente le corde del suo strumento che si allentano da ogni parte. Com'è indispensabile questa bella unità interiore all'anima che Vuol vivere quaggiù la vita dei Beati, cioè degli esseri semplici, degli spiriti!
ELISABETTA DELLA TRINITÀ, 2 Ritiro
I NOSTRI PROSSIMI INCONTRI
MESE DI NOVEMBRE 2025
Domenica 9: Incontro mensile per tutta la Comunità in Convento dalle ore 15,00 alle ore 18,30 con il Padre Assistente,
dove Daniela, Lucia e Maria Serena emetteranno la prima promessa.
Lunedì 17: Secondo incontro mensile di formazione permanente alle ore 16,00 in Convento sul tema “Lettera di un direttore” di Padre Francesco Palau. solo per i PROFESSI.
A seguire dalle ore 17,00 incontro di preparazione dei canti carmelitani, PER TUTTI.
MESE DICEMBRE 2025
Domenica 14: Incontro mensile per tutta la Comunità in Convento dalle ore 15,00 alle ore 18,30 con il Padre Assistente;
Lunedì 15: Secondo incontro mensile di formazione permanente alle ore 16,00 in Convento su un tema concordato, solo per I PROFESSI.
A seguire dalle ore 17,00 incontro di preparazione PER TUTTI dei canti carmelitani per l'animazione della Santa Messa delle ore 18.00 dedicata a San Giovanni della Croce.
Domenica 12 ottobre come precedentemente deliberato dal Consiglio, abbiamo celebrato il Giubileo della Speranza 2025 nel Santuario di Santa Rita a Pellaloco alle ore 10.00.
Il Consiglio ha approvato che in Chiesa si tenga la pratica comunitaria dei primi cinque sabati del mese per la Devozione al Cuore Immacolato di Maria dopo la Santa Messa delle ore 9.00.
Ricordo inoltre che al giovedì sera prosegue nella nostra Chiesa la celebrazione della Santa Messa alle ore 20.45, cui segue l'Adorazione Eucaristica.
Il Consiglio di Comunità